Fabbrica |
Le armi vennero riarsenalizzate presso l’ AV1 ( Arsenale Militare n°1) di Helsinki. |
Modello |
Fucile Mosin serie P -Jalcaväenkivääri m/91. |
Produzione totale |
13.000 esemplari dal 1925 al 1928. |
Tipo |
Fucile ad otturatore girevole scorrevole. |
Calibro |
7,62x53R o anche 7,62x54R. |
Canna |
Lunga 80 cm, rigatura a quattro principi destrorsi. |
Sistema di percussione |
Centrale. |
Alimentazione |
Serbatoio monofilare da 5 cartucce caricabile per mezzo delle apposite lastrine. |
Peso dello scatto |
3.500 g |
Estrattore |
Unghia posta sulla testa del gruppo otturatore. |
Espulsione |
Per mezzo di perno che viene a contatto con il fondello del bossolo. |
Congegni di puntamento |
Mirino a ritto tangente e cursore tipo Konovalov tarato da 200 a 3200 metri. |
Congegni di sicurezza |
Sicura tipo Mosin Nagant: il nottolino dell’otturatore viene trattenuto in trazione e girato presso l’incasso sul lato sinistro del castello. |
Lunghezza totale |
1.131. |
Peso |
4.300 g |
Materiali |
Acciaio per la meccanica; essenze nordiche per i legni. |
Numero di Catalogo Nazionale |
2419 |
Descrizione foto, clicca sui numeri per la visualizzazione:
1 Immagine classica del fucile P-26 fatta dal lato destro.
2 La parte terminale della canna con mirino a lamina, fascetta superiore, bacchetta di pulizia e rivetti di rinforzo in rame per l’astina copricanna. Una porzione della canna si presenta sbrunita per l’uso passato della baionetta.
3 Particolare della maglietta superiore porta cinghia una soluzione alquanto diversa rispetto all’impiego dei ganci a collare tipicamente russi.
4, 5, 6 L’alzo tipo Konovalov sarà introdotto agli inizi del ‘900 con l’arrivo delle nuove munizioni tipo spitzer. Nei P-26 esso rimane in uso senza grandi modifiche. Lato destro, lato sinistro e vista dall’alto.
7 Sopra alla camera di cartuccia sono impressi i marchi identificativi del modello e anno modifica della canna (P-26 per 1926), la matricola e il punzone dell’Arsenale Militare 1 di Helsinki.
8 Non è raro trovare ogni tanto qualche vecchia aquila Imperiale degli Zar su alcune componenti.
9 Il gruppo otturatore perfettamente lavorato anch’esso con vecchi punzoni dell’arsenale di Tula.
10 Le lettere SA all’interno di un quadrato indicano il possesso dell’arma da parte della Suomen Armeija.
11 L’immancabile metodologia di incastro della calciatura a dita tonde tipica del periodo bellico e pre bellico.
12 La pala del calcio ospita la maglietta inferiore per la cinghia e il simbolo di accettazione militare composto da due cannoni incrociati inscritti in un cerchio.
13 Visuale dal lato destro del serbatoio unitamente alla culatta.
14 Vista finale dal lato sinistro.
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Vista finale dal lato sinistro.
Immagine classica del fucile P-26 fatta dal lato destro.
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La parte terminale della canna con mirino a lamina, fascetta superiore, bacchetta di pulizia e rivetti di rinforzo in rame per l’astina copricanna. Una porzione della canna si presenta sbrunita per l’uso passato della baionetta.
Particolare della maglietta superiore porta cinghia una soluzione alquanto diversa rispetto all’impiego dei ganci a collare tipicamente russi.
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L’alzo tipo Konovalov sarà introdotto agli inizi del ‘900 con l’arrivo delle nuove munizioni tipo spitzer. Nei P-26 esso rimane in uso senza grandi modifiche. Lato destro, lato sinistro e vista dall’alto.
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Sopra alla camera di cartuccia sono impressi i marchi identificativi del modello e anno modifica della canna (P-26 per 1926), la matricola e il punzone dell’Arsenale Militare 1 di Helsinki.
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Non è raro trovare ogni tanto qualche vecchia aquila Imperiale degli Zar su alcune componenti.
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Il gruppo otturatore perfettamente lavorato anch’esso con vecchi punzoni dell’arsenale di Tula.
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Le lettere SA all’interno di un quadrato indicano il possesso dell’arma da parte della Suomen Armeija.
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L’immancabile metodologia di incastro della calciatura a dita tonde tipica del periodo bellico e pre bellico.
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La pala del calcio ospita la maglietta inferiore per la cinghia e il simbolo di accettazione militare composto da due cannoni incrociati inscritti in un cerchio.
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Visuale dal lato destro del serbatoio unitamente alla culatta.