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Fabbrica Arsenali di Tula. Ishevsk e Kovrov (Unione Sovietica).
Modello Fucile Semiautomatico Tokarev Mod. 1940 ex AVT40.
Tipo Carabina semiautomatica ad recupero di gas e otturatore inclinato
Calibro 7,62x54R.
Canna 620 mm; 4 principi ad andamento destrorso.
Sistema di percussione Per mezzo di un percussore ospitato all'interno del cilindro otturatore.
Alimentazione Serbatoio bifilare da 10 colpi.
Peso dello scatto 3.500 g.
Estrattore Posto al di sopra della testa dell'otturatore cilindrico.
Espulsione Per mezzo di un perno nella porzione inferiore del castello.
Congegni di puntamento Alzo a foglietta regolabile su zoccolo graduato in metri.
Congegni di sicurezza Per mezzo di una leva posta all’interno dell’anello del ponticello paragrilletto.
Lunghezza totale 1.220 mm.
Peso 4.400 g.
Materiali Acciaio: betulla, faggio noce legni.
Numero di Catalogo Nazionale Cat. Naz. 4353.
1 SVT40 è un fucile elegante ed ingombrante per definirsi un arma d’assalto che avrebbe dovuto sostituire le ormai desuete armi ad otturatore tipo Mosin-Nagant. Ovviamente pur preservando alcune caratteristiche arcaiche si riconoscono alcune intuizioni interessanti.
2 Particolare dell’alzo(con distanza comprese tra 100 e 1500 con tacche intemedie ogni 50 metri) e della tacca di mira posti molto vicino alla camera di cartuccia. Sempre sulla camera di cartuccia evidenziamo l’origine Ishevsk del 1941 e innumerevoli marchi di approvazione e arsenalizzazione. Interessante il colore della scatola porta otturatore e la matricola riportata a penna elettrica.
3 I marchi visti da più vicino.
4 L’otturatore in apertura con ben visibili: l’elevatore del caricatore bifilare da 10 colpi, il prolungamento della camera di cartuccia e il foro del perno per lo spillamento dei gas sempre sulla camera di cartuccia. Il fucile era concepito per essere ricaricato non sostituendo il caricatore ma per mezzo delle lastrine da 5 colpi per il Mosin-Nagant per mezzo dell’incastro posto sul castello posteriore.
5  Particolare della faccia dell'otturatore.
6  Mentre da questa parte la parte posteriore della camera di cartuccia e il  foro del cilindro di armamento che con il suo arretrare apre l'otturatore.
7 I fucili Tokarev della serie 1940 sono tra le primissime armi dotate di spegni fiamma/frenodibocca a livello militare mondiale. In questo caso ci troviamo di fronte alla variante a due camere tipica degli AVT40 i Tokarev con la capacità di tiro a raffica. Sulla canna è ospitato lo zoccolo con il mirino incastrato a coda di rondine, l’attacco per la baionetta a coltello. All’strema sinistra della foto il cilindro esagonale per la regolazione della presa di gas.
8 Per evitare l’eccessivo surriscaldamento della canna in caso di fuoco intenso una porzione di questa non era avvolta dalla calciatura in legno ma da due astine in materiale ferroso con fori di presa d’aria in relazione alla zona con il foro di spillamento dei gas.
9 I fori di regolazione della temperatura erano ricavati pure nell’astina superiore.
10 I fucili AVT40, quindi con capacità di fuoco a raffica, saranno abbandonati dopo poco tempo, poiché la cartuccia 7,62x54R era poco gestibile in tale armi, e aggiornati a fucili SVT con solo funzionamento semiautomatico. Ciò non toglie che i russi, durante le numerose riparazioni e arsenalizzazioni, abbiano riutilizzato e riciclato più volte calciature e altri forni menti anche di tipo desueto. Questa immagine indica lo scanso sul lato destro del calcio tipico degli AVT: la leva di sicura se girata a sinistra consentiva il tiso semiautomatico, posta centralmente impediva il tiro nella posizione di sicura e sul lato destro tiro rapito consecutivo.
11 La leva di gancio del caricatore in posizione di riposo e in caso si dovesse usare o sostituire il contenitore metallico pronta all’impiego.
12 La pala del calcio con matricola e riparazione.
13 Lato sinistro.