1 Due esemplari di fucile Modello 1889 differenti per condizioni generali e annata di fabbricazione:
sopra del 1891 e sotto del 1892.
2 Immagine dal lato destro della meccanica. Si notano perfettamente il manubrio dell’otturatore con il
caratteristico pomello a barilotto, in questo caso non quello originario dell’arma ma sostituito
sicuramente prima che l’arma fosse tolta dal servizio, il ponticello paragrilletto e grilletto e il serbatoio
da 12 colpi con la leva di inserimento del cut-off o no.
3 Immagine speculare del fucile del 1892 del tutto uguale a quello del 1891 tranne per un particolare: in
corrispondenza della leva di inserimento del cut-off si nota una strala piastra in ferro. Poco tempo dopo
l’adozione del fucile 1889 si comprese che avere un tale sistema di leva poteva presentare problemi
alla truppa, ricordarsi di abbassare la leva per impiegare i colpi nel serbatoio spesso era problematico,
così succedeva, durante gli addestramenti, che il soldato, prima di capire l’errore compiuto, di tirare a
vuoto per un certo numero di volte prima di azionare il tutto. La piastra impedisce di alzare la leva e
quindi evita di trasformare M.1889, in momenti spiacevoli, in un arma a colpo singolo.
4 Particolare dell’alzo del fucile 1889 molto simile come concezione a quello usata pochi anni prima
sui fucili tipo Vetterli.
5 La volata del fucile del 1891 con il tappo coprivolata in ottone, secondo tipo, con prolunga ad artiglio
che si incastra con il mirino stesso.
6-7 Particolare delle rispettive volate, mirino, fascetta terminale con attacco per la baionetta a coltello
tipo M1889 e M1889/99. Ad una più attenta analisi si può notare la presenza di un anello in ottone o di
metallo che impedisce la canna di toccare la calciatura proprio in prossimità della fine di questa; non
ha caso gli svizzeri furono tra i primi a studiare le reazioni balistiche e la precisione del tiro con canne
flottanti e semiflottanti e i modello 1889 sono tra i primi esempi di armi militari con canna semiflottante.
8 Marchi sul lato sinistro dell’arma del 1891 con la matricola completa riportata sia sul castello sia sulla
canna. Il punzone composto da una lettera P e il numero 19 indica che l’arma fu ritirata dal servizio e
consegnata al fante che la ebbe in dotazione nell’anno 1919.
9 Sul fucile del 1892 la posizione dei marchi è la medesima se si eccettua una croce svizzera ( prova
qualità acciai passata) e che l’arma è stata ritirata dal servizio e consegnata al Milite nel 1928.
10 Ritorniamo agli organi di mira con vista dall’alto dell’alzo con ben visibile il settaggio di questi per le
distanze comprese tra 300 e 2000 metri con salti in centro metri.
11 Per facilitare la taratura la tabella di settaggio è riportata pure sul “orecchio” sinistro dell’alzo stesso:
si nota perfettamente che la parte con i numeri era sbrunita per facilitarne la lettura in qualsiasi
condizione, accorgimento tipico nelle armi Modello 1889 e nei successivi M1889/96.
12 Le due fresature parallele e di uguale lunghezza presenti sulla sommità del castello di tutti M1889.
13 Otturatore parzialmente arretrato e con ben visibile l’entrata della camera di cartuccia.
14 Otturatore aperto. In questa foto son bel visibili i due tenoni di chiusura posteriori e l’anello di sicura.
Nei fucili M1889 l’anello presenta due forme principali: un anello perfettamente tondeggiante o prima
variante e uno leggermente schiacciato con una protuberanza posteriore, o punta, detto seconda
variante.
15 Lato sinistro del serbatoio bifilare da 12 colpi con matricola e i fori che permettevano di controllare
se l’arma era carica, il quantitativo di munizioni ancora presenti e facilitare l’espulsione di sporcizia o
altro.
16-17 Dopo che i fucili M1889 furono tolti dal servizio essi vennero posti in riserva presso i principali
arsenali cantonali. L’arma nata nel 1891 fu messa a riposo presso l’Arsenale Cantonale n°5 ( Aargau)
mentre quello del 1892 presso l’Arsenale n°2 ( Friburgo).
18 Foto finale con le due armi viste dal lato sinistro per intero.